Se, come me, amate gli smalti e le unghie colorate, senza dubbio vi sarete chieste dove, come e quando tutto questo è iniziato.
In effetti la storia è un pò contorta. Se gli smalti convenzionali possono sembrare un concetto abbastanza nuovo, la tradizione di dipingersi le unghie ha, invece, radici davvero remote.
INDIA 3000/2500 a.C. circa.
Le teorie sono molte ma, tra le più accreditate, c’è quella che lo smalto sia nato in India durante l’Età del Bronzo. Infatti, è proprio in questo periodo che vengono scoperte e utilizzate le caratteristiche a noi molto note dell’hennè. Oltre che per i tessuti, questa polvere di foglie essiccate, derivate dall’omonima pianta, ha ben presto colorato capelli e adornato spalle, braccia e mani fino alle unghie.
Inoltre, data la posizione geografica dell’India, è stato davvero facile diffondere questa tradizione a popoli e culture tanto vicine quanto diverse.
La curiosità sta nel fatto che a diffondere questa “moda” siano stati gli uomini, non le donne.
I babilonsi hanno portato l’uso della colorazione delle unghie su tutt’altro piano. La scelta limitatissima di colori tra i quali scegliere erano solo due: nero, per i ceti più elevati, verde per le classi meno abbienti. Lo smalto diventa, quindi, il simbolo di uno status sociale.
Al contrario degli indiani che utilizzavano l’hennè, l’ingrediente principale per la colorazione era il khol o kajal (polvere composta di galena, malachite e zolfo).
Se la nascita dello smalto non è ancora del tutto chiara, non c’è alcun dubbio che la manicure l’hanno inventata i babilonesi. Alcuni scavi hanno riportato alla luce utensili da manicure molto simili a quelli attuali, come limette, levacuticole e spingicuticole interamente in oro, proprio accanto ai contenitori di kajal.
Ciò che continua a sorprendere è che questo rituale era riservato agli uomini, soldati in particolare.
Ve li immaginate prima di andare in guerra con bigodini e french ancora fresca?
CINA 1500 a.C. circa
Anche in Cina lo smalto si diffuse per distinguere uno status sociale, ma a differenza delle altre culture, finalmente ad utilizzarlo sono le donne. E’ loro il merito di aver inventato delle autentiche lacche e una vasta gamma di colori grazie all’utilizzo di pigmenti ricavati dai fiori.
La ricetta segreta era: albume d’uovo, gelatina di pesce, cera d’api, gomma arabica, allume (alluminio e potassio) e petali di fiori. Il processo era complicato, ma il risultato era senza dubbio duraturo.
Col passare del tempo queste lacche, riservate esclusivamente alla dinastia reale, si diffusero tra il popolo che perfezionò le miscele rendendole lucide e brillanti. Per distinguersi, la risposta della casta imperiale fu di arricchire le nuance con polveri d’oro e d’argento, creare degli intarsi con pietre preziose e fili metallici per i decori cloisonnè.
ANTICO EGITTO 1500 a.C.
Gli egiziani erano famosi per l’uso del maquillage, il faraone e sua moglie amavano truccarsi il viso e decorare sontuosamente il proprio corpo. Per quanto riguarda le unghie, non è chiaro quando tutto ebbe inizio, ma la maggior parte delle donne più influenti di quel periodo, furono ricordate, tra l’altro per le unghie laccate di rosso.
Ancora una volta è il colore a definire lo status, più il rosso è pieno più la donna ha potere.
La regina Nefertiti era famosa per il suo rosso rubino ottenuto da una specie particolare di hennè e, si dice, da alcune gocce di sangue.
Cleopatra, invece, fu leggermente più morbida nella scelta, adottando un “tenue” cremisi per la sua manicure.
Fonti: Wikipedia.it , Wikipedia.org
Siamo troppo forti !
Pure la nail art abbiamo inventato noi !
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non solo la bomba nucleare 🙂
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Guarda che ti graffio !
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Interessantissimo Annatì!!!! Posso sapere dove hai preso le fonti sulla Cina? (potrebbero servirmi!)
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http://en.wikipedia.org/wiki/Nail_polish
QUESTO IL LINK DI WIKIPEDIA, PER IL RESTO HO USATO IL WEB E L’ENCICLOPEDIA CARTACEA, QUELLA CHE USAVAMO ALLE MEDIE, RICORDI? 😀
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Anche tu sei del precedente millennio quindi !
Io comunque usavo l’enciclopedia cartacea anche all’università…
Claudio Jurassic Guiduccio Spega
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Ho ancora il Grolier con gli aggiornamenti fino al 2008. Però, non l’avrei mai detto che il profumo dell’enciclopedia, della rilegatura fatta per bene, il lusso della copertina rigida stampigliata a caratteri dorati m’avrebbe messo tanta nostalgia. devo impegnarmi a sfogliarla più spesso..
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Certo che ricordo 😀 per fortuna sono ancora della generazione che faceva le ricerche ‘a mano’! 😀 Grazie mille Annatì!
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Devo rilegarmi un po’….
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da poco ho ripreso a darmi lo smalto e … mi sto appassionando alla nail art 🙂
Cercavo qualcosa sulla storia dello smalto sulle unghie e Google mi ha portata da te… che bel blog!
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