Recentemente abbiamo parlato della storia e dell’evoluzione dello smalto e della decorazione unghie.
Siamo partiti dall’età del bronzo, in India, e siamo arrivati fino all’antico Egitto. Finite le grandi dinastie egizie, l’uso degli smalti e la manicure stessa venne notevolmente accantonata a favore del maquillage e dell’acconciatura. La rivalutazione è avvenuta molto più tardi, addirittura nel ventesimo secolo.
Infatti lo smalto che noi tutti conosciamo non è altro che l’adattamento delle prime vernici da auto.
La coloratissima idea venne alla make up artist Michelle Manard. Modificò gli ingredienti fino ad ottenere la formula perfetta, non lontana da quella attuale, e nel 1932 si affacciò al mercato col nome Revlon.
Inevitabilmente, dopo la creazione dello smalto, la creatività cominciò ad emergere. La prima manicure dei tempi moderni è stata la Half-Moon Manicure, ovvero smaltare l’unghia per intero tralasciando esclusivamente la lunetta. Ma procediamo con ordine.
LA I GUERRA MONDIALE, IL 1910
La prima decade del novecento iniziò in un modo super fascinoso ma, con l’avvento della Prima Guerra Mondiale, si ripiegò ben presto per una moda ben più pratica e povera. Fù un attimo e le industrie cosmetiche sparirono. Le donne cominciarono a lavorare, non c’era certo il tempo per pensare al trucco.
Una volta terminata la guerra, fu difficile tornare alle trinoline e ai grandi cappelli con le piume. Una volta avuta la possibilità di apprezzare la comodità di alcuni capi bastarono poche mosse per renderli davvero molto femminili.
MODERN TIMES, IL 1920
Il look continua ad essere più sobrio ma s’ingentilisce ulteriormente. Le misure s’accorciano, i tessuti s’alleggeriscono e s’impreziosiscono di strass e pailettes. Le mani vengono coperte da lunghi guanti di seta e da vistosi gioielli, simbolo della rinascità del lusso.
Inoltre il progresso influenzò molto la moda di quei tempi, nuovi tessuti e colori si affacciarono sul mercato.
La donna del dopo-guerra era forte e liberale e membro di una fetta di società molto più che produttiva.
Il guardaroba rifletteva questo nuovo modo di essere senza mai abbandonare la femminilità.
IL GRANDE SCHERMO E LA GRANDE DEPRESSIONE, IL 1930
Gli anni trenta furono anni di grandi cambiamenti, il ritorno alla grande eleganza fu emblematico nonchè sottolineato dalla più grande depressione di tutti i tempi. La nascita del technicolor (1922) e l’invenzione dello smalto erano l’unico escamotage per sfuggire a tempi così grigi. Entrambi ebbero vitale importanza per l’industria cosmetica.
Il trucco si struttura inseguendo le orme dell’art decò, quindi labbra e unghie di colore pieno o, al contrario, volutamente naturali.
Chiaramente, con la tv a colori, la voce dei make up artist si fece sentire e la scelta più ovvia fu quella di optare per il colore pieno, così si accesero sugli schermi labbra e unghie vermiglie, invidiatissime dalle donne comuni che corsero a far la fortuna delle case cosmetiche, della Revlon in particolare.
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