Dopo il tentativo più che riuscito sulle mani di mia sorella, ho deciso di divertirmi un po’ con la water marble ovvero la marmorizzazione dei colori grazie all’immersione in acqua.
È una tecnica utilizzata da anni sia nella pittura murale e d’arredamento che per la colorazione della carta ma, essendo davvero molto versatile, la si potrebbe usare per centinaia di scopi.
Avendo, in passato, provato più e più volte, ottenendo risultati a dir poco disastrosi, ho deciso di riprovarci seriamente, concentrandomi e cercando di seguire scrupolosamente tutte le istruzioni:
- trovare un recipiente di medie dimensioni con la bocca abbastanza larga da poterci infilare tutte le dita di una mano;
- utilizzare un’ acqua dall’alto contenuto in sodio, non troppo frizzante (per evitare antiestetiche bollicine) e povera di calcare;
- gli smalti che funzionano meglio sono quelli con maggiore densità. Uno smalto molto fluido difficilmente assumerà la stessa tonalità una volta in immersione;
- il colore di base per le unghie deve rispondere a due importantissimi criteri. Avere una totale coprenza e non essere troppo scuro.
- fare tutta la mano in un solo “giro” dona più continuità alla nail art e si spreca meno smalto;
- i colori vanno via come il pane, utilizzare gli smalti che non ci sono molto simpatici ci fa sentire meno male.
Queste regole me le sono date io dopo tantissimi tentativi venuti male. La water marble è una tecnica semplice ma ha bisogno di un bel po’ di pratica prima di riuscire come si deve.
La parte dell’immersione delle dita è per me la più semplice. Basta calare le dita in acqua e fare attenzione che lo strato di smalto non si sovrapponga aiutandosi con uno stuzzicadenti o un bastoncino.
Il risultato è un arcobaleno di smalto. Le unghie assumono le sembianze di una superficie di marmo con striature di colore che si susseguono a ritmi alterni. È meraviglioso!!
Ora vi mostro un’altra nail art di qualche giorno fa che ho realizzato sempre con la stessa tecnica utilizzando però un recipiente dalla bocca più larga. In questo caso le striature sono più larghe è l’effetto finale è un po’ quello delle biglie con le quali giocavamo da piccoli. La scelta dei colori è del tutto diversa da quella precedente.
Questo è un esempio dell’estrema versatilità della water marble.
Cavolo ti viene benissimo!! *.* io ho dei seri problemi con questa tecnica perchè non mi si ‘aprono’ gli smalti dal secondo in avanti.. o meglio, va così il 90% delle volte! è frustrante XD
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ti capisco…all’inizio ho pensato fosse addirittura un problema di latitudine..eheheh! è solo questione di acqua. io ho dovuto comunque mischiarla a quella del rubinetto..
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io ho sempre usato quella del rubinetto!
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non funziona…solo acqua minerale..
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bravaaaaaaaaa ok sono ufficialmente l ultima della classe cn la wm… le seconde sono piu in tuo stile!
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sono decisamente i miei colori..!
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