EVELINE TARUNADJAJA, LE SUE ILLUSTRAZIONI, LE MIE NAIL ART

Sono sicura che dopo aver letto il titolo vi starete chiedendo “chi è quest’altra?” e “ma dove diavolo le trova!?!” ma sono anche sicura che dopo avervi parlato un po’ di lei e mostrato qualcuno dei suoi disegni andrete di corsa a spulciarvi il suo sito web.

Io un po’ la conoscevo già, patita di Anna Sui, per la quale la Tarunadjaja ha elaborato alcune illustrazioni, l’ho cercata invano per mesi. Quando finalmente ho deciso di mollare la spugna ho trovato un piccolo link che mi portava dritto dritto alla sua pagina Facebook.
Eveline è nata in Indonesia ma all’età di quindici anni si è trasferita a Melbourne, in Australia. Il disegno, la sua passione fin da quando era piccola, l’ha seguita ovunque trasformandosi nel 2006 in un vero e proprio lavoro.
Da allora, la sua vita si è trasformata totalmente. Infatti le è bastato poco per farsi notare tra il panorama di illustratori australiani. Mostre e concorsi le hanno dato la vera notorietà e da lì a prender parte a diverse manifestazioni internazionali il passo è stato brevissimo.

Il suo tratto semplice e pulito diventa riconoscibilissimo però nel dettaglio dei capelli coi quali arricchisce immancabilmente i suoi soggetti. I capelli come segno distintivo di un’artista già questo, di per se, secondo il mio modestissimo parere, è geniale.
Solitamente trova ispirazione per la sua arte nei funghi e nei racconti per bambini, ma ultimamente, grazie ai vari contratti di lavoro per diversi magazine internazionali, case di moda e alla stretta collaborazione con la Penguin (una delle case editrici inglesi più famosa al mondo), il suo portfolio si arricchisce di nuovi soggetti e di inaspettate illustrazioni.

Allora, che vi avevo detto? Non trovate le sue illustrazioni magnetiche? Io non smetto di guardarle, mi perdo nei labirinti di capelli, nell’esplosione di capigliature che diventano uccelli, pesci, funghi.
Io adoro Eveline Tarunadjaja. E per questo motivo mi sono lasciata trasportare nel suo mondo e ispirata dalla bellezza di queste opere d’arte ho estrapolato due nail art.
Lungi da me il paragonare i miei poveri disegni ai suoi, ho voluto riproporli attraverso la nail art per celebrarla, per rendere omaggio a cotanta bravura. E mi aspetto, sinceramente, che voi concordiate con me, sull’eccezionale talento di questa fantastica illustratrice.

Ho scelto di eseguire due nail art dai colori opposti, una con base scura e l’altra su base bianca. Ciò che mi ha divertito tantissimo in questo lavoro è stato eseguire la decorazione sul pollice. Tutte quelle testoline di bambola messe così mi davano la sensazione di riprodurre un disegno horror. Potete vedere sul sito internet dell’artista il disegno che mi ha ispirato questa nail art cliccando semplicemente QUI.

La seconda invece è venuta fuori un po’ così, per gioco e per il desiderio di portare ancora sulle unghie dei disegni così particolari. Continuo a ripetere che, seppur semplice, il tratto della Tarunadjaja è difficile da riprodurre, almeno per me lo è stato, quindi spero che guardiate il risultato nell’insieme (che a me è piaciuto tantissimo) senza stare lì a guardare nel dettaglio le differenze che senza alcun dubbio sono numerose.
A presto!