ANNA KARENINA, UN ROMANZO E LA GRANDE RUSSIA

“Tutte le famiglie felici si somigliano tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”

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L’incipit di Anna Karenina di Lev Tolstoj è uno dei più famosi della letteratura mondiale. Una frase che esprime in poche parole tutto il realismo di questo capolavoro, scritto e pubblicato nella seconda metà del milleottocento.
È, da quando ho memoria, in assoluto il mio libro preferito (l’ho già scritto più volte questo, anche nel mio meme libri), il romanzo che non mi stanco di leggere, in cui ritrovo ogni volta dettagli che mi sono sfuggiti, sfumature talmente sottili che solo un lettore scrupoloso e attento riesce a cogliere alla prima lettura.

“Scese, evitando di guardarla a lungo, come si fa col sole, ma vedeva lei come si vede il sole, anche senza guardare”

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E per me è stato impossibile leggerlo le prime volte senza lasciarmi trasportare dalla trama, così vera e struggente, così violenta e passionale e riuscire a fare attenzione ai particolari allo stesso tempo. Del resto è considerato un capolavoro anche per questo. Pagine e pagine di pura genialità ambientante in una Russia che a quei tempi si sforzava di assomigliare troppo all’Europa, nei criteri comportamentali dell’alta società così come nell’impegno degli scrittori dell’epoca di uniformarne la letteratura.
Io gli scrittori russi li amo quasi tutti, a parte Tolstoj, del quale leggevo i racconti di “Quando il cuore vive” già a sette, otto anni, sono stata un’accanita lettrice anche di Dostojevskj, Gogol, Turgenev (solo per lettori esperti), Puskin, ma in Anna Karenina ho scoperto per la prima volta la vera Russia. Solo leggermente celata dietro una maschera europeista, ma più viva e autentica che mai. Tolstoj ha voluto mettere il cuore pulsante della società dell’epoca nel petto di una sola donna, Anna, e attraverso di esso ha filtrato ed elaborato i sentimenti di un’intera classe sociale. Da sfondo la città di San Pietroburgo, Mosca e le campagne attorno ad esse.

“Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d’amori quanti cuori”

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Anna è una delle donne più in vista dell’aristocrazia, sposata ad Aleksei Karenin, s’innamora di un ufficiale dell’esercito, il conte Vronskj. Da lì partono una serie di vicende, amori, desideri, false moralità, abbandoni, che porteranno la nostra protagonista ad un epilogo sconcertante, ma allo stesso tempo presagito dall’autore nel momento stesso in cui Anna arriva col treno in stazione a Mosca da San Pietroburgo per convincere Dolly (Dar’ja Aleksandrovna) a non divorziare da suo fratello Stiva (Stepan Arkad’ic Oblonskij) che l’ha tradita.

“Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce”

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In programmazione nelle  sale di tutta Italia, devo ammettere che io ancora non sono andata a vederlo. E chissà se ci andrò mai. Questo perché spesso le trasposizioni cinematografiche di grandi romanzi come questo mi deludono e invece io voglio campare con la consapevolezza che nessuno sia riuscito a dissacrare un opera di tale perfezione.

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E, per poter fare i miei commenti ad alta voce, elogiare o criticare apertamente regista e attori credo che aspetterò di vederlo in dvd. Una cosa che t’appartiene così tanto è difficile vederla interpretata da qualcuno che ha una visione del mondo completamente differente dal tuo.
Devo dire però che tutte le critiche fatte da chi conosco, mia sorella compresa, sono state piuttosto positive. E questo mi rincuora parecchio.

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La regia è di Joe Wright che ha diretto per la terza volta in un film in costume dopo Orgoglio e Pregiudizio e  Espiazione, la britannica Keira Knightley e l’affascinante Jude Law.
Ma pur vantando un cast di assoluto rispetto è praticamente impossibile, per gli amanti del genere, dimenticare la bellezza e perfezione di Sophie Marceau nel ruolo della protagonista nella trasposizione del 1997. Una versione che fu arricchita dagli scenari originali di due città magnifiche quali sono Mosca e San Pietroburgo, ambientazioni alle quali mi sono ispirata per la realizzazione della mia nail art.

Amare così tanto la letteratura russa, così ricca di descrizioni, mi ha portato a desiderare di poter visitare, almeno una volta in vita mia, questa grande nazione. Ricca di storia, la sua bellezza e il suo fascino sta soprattutto nell’architettura che affonda le sue radici direttamente in quella bizantina.Solo alcuni degli esempi della magnificenza di quest’arte sono la Cattedrale di San Basilio a Mosca, il Palazzo di Caterina la  Grande a pochi chilometri da San Pietroburgo, il Palazzo dell’Ermitage e la Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato a San Pietroburgo.

(Le foto della gallery le ho rubate all’album del viaggio di nozze di mia sorella 😀 )

Ed è proprio quest’ultima magnifica opera d’arte che ho deciso di rappresentare sulle mie unghie.
Situata lungo le rive del canale Gribaedova e nei pressi della celeberrima Prospettiva Nevskij, questa chiesa venne disperatamente voluta da Alessandro III in memoria di suo padre Alessandro II assassinato brutalmente in un’imboscata proprio in quello stesso posto.
La bellezza di questa meraviglia architettonica è fatta principalmente dai 7000 metri di mosaici, dalle decorazioni in smalti, piastrelle e vetri colorati, dalle cinque cupole in puro stile russo medievale. Come non innamorarsene?

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E questa è la mia nail art che rappresenta proprio quelle cupole così magistralmente decorate.
Le geometrie sono il fulcro di questo lavoro, quindi essenziale sarà avere una mano ben ferma.  A parte questo il resto del gioco è fatto, colori e forme sono state già decise da architetti straordinari.

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13 commenti Aggiungi il tuo

  1. The Fashion Cat ha detto:

    Sono stata a Mosca e S.Pietroburgo anni fa e ricordo che mi sono piaciute molto!
    Mi sto anche appassionando alla letteratura russa, sono al terzo romanzo di Tolstoj e ho altri tre libri che aspettano 🙂
    Ho visto Anna Karenina al cinema e.. no, non mi è piaciuto, per niente! è un film strano, sembra quasi di stare a teatro..
    E per finire, la nail art: carina! magari al posto del giallo avrei visto bene l’oro però 😉

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    1. annatì ha detto:

      hai ragione, ma con l’oro e col rame non riesco a definire bene le righe, avrei dovuto usare il bronzo per avere più contrasto, ma si sarebbe spenta la vivacità del disegno. Grazie delle tue osservazioni e giuro che un giorno riuscirò ad andarci anch’io!

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      1. The Fashion Cat ha detto:

        ne vale proprio la pena, sono città bellissime!

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  2. straluANNA ha detto:

    quando ci vai…chiamami che vengo pure io 🙂

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  3. blimbo2005 ha detto:

    your shapes are so perfect. do you use striping tape to help with the edges or is is all by hand?

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    1. annatì ha detto:

      i can’t use very well the striping tape because i can’t wait the base is really dried. so it is all by hands. i go with the striping brush, it is more fast 😉

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      1. blimbo2005 ha detto:

        wow amazing work

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      2. annatì ha detto:

        thank you!

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  4. misseychelles ha detto:

    B-E-L-L-I-S-S-I-M-O

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  5. cocoshangai ha detto:

    Anche io sono profondamente innamorata della letteratura russa sia classica che contemporanea(Bulgakov, l’unico che non hai citato tu ma che secondo me meriterebbe un posticino, no?). Io ammetto che sono del partito Guerra e Pace, anche se secondo me è un romanzo più “maschile”, ma Anna Karenina ha sempre un posto speciale nel mio cuore, perchè l’ho letto da adolescente, quando credevo che il mondo non mi comprendesse e sognavo amori romantici…impossibile non innamorarsi di Anna e della sua schiettezza emotiva.
    Proprio l’anno scorso sono andata in Russia e un pezzo del mio cuore è rimasto lì, tra un ponte levatoio sulla neva e una fermata della magnifica metropolitana di Mosca. ❤
    Non da ultimo, trovo azzeccatissima la tua nail art, i colori vivi e le fantasia geometriche sembrano la russia primaverile quando il tormentato inverno lascia lo spazio alla vitalità estiva 🙂

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    1. annatì ha detto:

      Grazie, mi fornisci ulteriori motivi per far si che il mio sogno di visitare la Russia si avveri…Hai ragione, ho dimenticato Bulgakov ma anche tanti altri che adoro.

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  6. Lucrezia (@Let's play a Nail Game) ha detto:

    Anna ma sono stupende!!! Precisione eccezionale 🙂

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    1. annatì ha detto:

      Grazie, ma credo che con la Russia non abbia ancora finito…

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