Ciao a tutti! Dopo mesi mi rifaccio viva ma senza una nuova nail art da mostrarvi. Questa mia latitanza è dovuta al pessimo trattamento che ho riservato negli ultimi mesi alle mie mani e adesso le mie unghie, dopo vari trattamenti, ancora non vogliono saperne di ritornare belle e forti come un tempo.
La lontananza dal mio blog però comincia a diventare pesante, quasi insopportabile per me, e, chi mi conosce, sa che non sto mai ferma, che non smetto mai di creare. Per questo ho deciso di dedicare un articolo ad una delle tante cose che faccio quando non faccio nail art: l’art journal.
In effetti non sapevo che decorare in modo del tutto personale la propria agenda, il proprio taccuino, avesse un nome specifico. Ma la journal art (arte da agenda, letteralmente) è un modo davvero semplice e diretto di esprimere se stessi. Non ci sono limiti all’immaginazione e ognuno può farlo a suo modo avvalendosi di tutte le tecniche di decorazione che conosce e che preferisce: disegno, pittura, collage, stencil, scrapbooking, decoupage e chi più ne ha più ne metta, senza rischiare di commettere errori.
Come se il vecchio blocco per gli schizzi si fosse evoluto, esso stesso, in forma d’arte, facilmente condivisibile col mondo grazie alle moderne tecniche di divulgazione.
Ma queste sono informazioni e considerazioni che ho fatto in un secondo momento. Prima di tutto sono venuti i disegni, le idee che avevo in testa e che volevo riprodurre ad ogni costo, se non sulle unghie almeno su carta.
Fedele e preziosissima alleata la mia Moleskine. Talmente preziosa che l’ho tenuta immacolata per oltre un anno prima di decidermi a disegnarvi qualcosa.
Ho cominciato con la neve. Evento talmente raro dalle mie parti che non poteva non essere di grande ispirazione.
“La neve cade, la neve cade, come se non cadessero i fiocchi ma in un mantello rattoppato scendesse a terra la volta celeste”. Tratta da una poesia di Pasternak (quello del Dottor Zivago, per intenderci), questa frase si adatta perfettamente al disegno e al mio stato d’animo di quel giorno.
Ho usato le pagine di un libro (uno davvero illeggibile, credetemi), colori a cera, acquerelli, acrilici, penna biro…Di tutto un po’.
Per l’arrivo del nuovo anno invece mi sono ispirata al circo. Mi sembra davvero di essere un trapezista, destreggiarsi senza sosta aggrappandosi per non cadere è stancante. Ma credo che questi siano pensieri comuni un po’ a tutti. Diciamo solo che non mi sentivo particolarmente ottimista rispetto all’arrivo di un nuovo anno.
Carta riciclata di diversi colori, stencil e smalti luccicosi per questa pagina alla quale ho dedicato un bel po’ di tempo.
Poi c’è la mia grande passione: la moda, le illustrazioni di moda e tutto ciò che riguarda la moda e che appartiene al passato. In questo caso un piccolo omaggio ad una delle prime riviste di moda francese dell’inizio del novecento.
Per questa pagina mi sono lasciata aiutare da alcuni figurini ritagliati da una rivista di decoupàge e ho arricchito con un nastro in passamaneria (che bello ritagliare e incollare!!).
Una volta iniziato mi è difficile smettere. Le idee vengono in continuazione e trovo divertentissimo riciclare per creare.
Come in questo caso: vecchi progetti e campioni di eco-pelle per divani. Cose che ormai appartengono al passato, a quando lavoravo nell’arredamento, e soprattutto agli ultimi tempi, quando ho avuto la possibilità di progettare poltrone e piccoli divanetti prima su carta e di realizzarne le dime “originali”. Provo un po’ di nostalgia, sono davvero un esperta di pelli e tessuti di arredamento. Ma è un settore che ha subìto una crisi devastante che ha letteralmente azzerato gli stabilimenti lasciando un sacco di gente con l’amaro in bocca. Rimangono i ricordi di tempi in cui potevi far carriera se ti dimostravi all’altezza e un po’ di rabbia quando sento la Ferilli nel famoso spot che trafigge di doppi sconti quei poveri superstiti artigiani della qualità.
Leggermente amareggiata? Il sorriso è tornato con l’effetto finale di questo lavoretto. Le applicazioni 3D sono figherrime.
E le notti insonni. Quelle passate a leggere (e rileggere) libri. In questo caso libricini: Le notti bianche di Dostoevskij, uno dei miei romanzieri preferiti. Un disegno dolce, una me che non sono proprio esattamente io. O magari lo sono nei miei sogni. E le stelle e l’altalena appese alla luna con dello spago bianco. Tanto di notte si può.
“Io non posso non venire qui domani. Sono un sognatore; ho una vita reale talmente limitata che mi capitano momenti come questo, come adesso, tanto di rado che non posso non ripercorrere questi momenti nei miei sogni. Sognerò di voi l’intera notte, l’intera settima, tutto l’anno. Verrò immancabilmente qui domani, proprio qui, in questo stesso punto, proprio a quest’ora e sarò felice ricordando il giorno passato.”
Ispirato a Madama Butterfly, la bellissima opera musicata da Puccini: il mio primo tentativo in panoramica. Ero piuttosto indecisa se farvelo vedere, visto che non l’ho completato, ma chissà se avrò ancora l’occasione di mostrarvi la mia agenda. Devo assolutamente esercitarmi col “lettering” (l’arte di scrivere bene) per non rovinare tutto in un batter d’occhio.
I disegni che tanto vanno di moda ultimamente. Alla Feltrinelli ho visto alcuni libri da colorare per adulti con disegni simili a questo. È una vera e propria zen-mania. E io con questi disegni cosi piccoli dettagliati e ripetitivi ci vado a nozze. I pennarelli sono quelli dell’Ikea che trovo spettacolari e il lettering è il tipico esempio di “scritta venuta male”. La S e la V di positive sono illeggibili. Ma ormai è andata. Energia positiva, pensiero positivo!
L’ultimo che vi mostro (ne ho altri tre ancora incompleti a parte Madama Butterfly, tra i quali uno romanticissimo che voglio finire per San Valentino) è in assoluto il mio preferito.
L’ispirazione sono stata io stessa e il regalo che ho scelto di fare al mio ragazzo per Natale: una lampada col paralume dipinto a mano (posterò le foto sulla mia pagina facebook).
Mio padre, uomo di grande ingegno e manualità, affascinato dall’idea, ha iniziato a realizzare lampade costruite artigianalmente. Pezzi unici con piedistalli particolarissimi e paralumi tutti da decorare (!!!). In pochi giorni la mia casa s’è riempita di lampade da tavolo e da terra di diverse forme, stili e dimensioni. Niente a che vedere col triste design di quella decorata in partenza!
Ora io e mia nipote ci ridiamo su e abbiamo ribattezzato casa mia come la “casa delle lampade“. Potevo non trasferire questa follia su carta?
Ora spero di non avervi tremendamente annoiato con questa mia carrellata di “disegni”. Anzi, mi piacerebbe sapere tra questi, quale di più vi piace. O anche quello che vi piace meno. Se avete considerazioni o suggerimenti da propormi sarò ben lieta di accettarli.
Nel frattempo prego che le mie unghie non tornino a spezzarsi. È evidente che le idee non mi mancano. Mi serve solo il modo di proporvele. E l’odore dello smalto mi manca un casino!
A presto!
meraviglioso, un lavoro stupendo, complimenti davvero :
"Mi piace""Mi piace"
grazie mille, lo apprezzo tanto 🙂
"Mi piace""Mi piace"
wow that is really amazing.! I wish I could draw.
"Mi piace""Mi piace"
Some of these are so beautiful! Love the one inspired by madam butterfly.
"Mi piace""Mi piace"
Thank you so much. The one you like is not finished. I have to practice the lettering before i mess everything up. 1000kisses
"Mi piace""Mi piace"