L’ultima lettera d’amore

Parla direttamente al cuore Jojo Moyes, con un romanticismo che non è più dei nostri tempi.
E’ infatti, una lettera d’amore, scritta negli anni sessanta e ritrovata nell’archivio del Nation a spingere la giornalista Ellie Haworth a saperne di più, a rivalutare la propria vita sentimentale e a scrivere un articolo che la porterà sotto la luce dei riflettori.
I protagonisti, Jennifer, una donna dell’alta borghesia, sposata con un magnate dell’industria, composta, seria, riservata, ottima padrona di casa; Anthony, un giornalista che spesso lavora in zone di guerra, divorziato con un figlio che non gli fanno vedere mai.

  Mia carissima,
non sono riuscito a farmi ascoltare, quando sei scappata così di corsa, ma non ti stavo respingendo. Eri così lontana dalla verità che non riesco a sopportarlo.
La verità è questa: tu non sei la prima donna sposata con cui ho avuto una storia. La mia situazione la conosci, e a essere sincero queste relazioni, così come sono, mi stavano benone. Non volevo affezionarmi a nessuno. Quando ci siamo conosciuti ho voluto pensare che tu non fossi diversa.
Ma quando sabato sei arrivata nel mia camera eri talmente bella, con quel vestito. E poi mi hai chiesto di slacciare quel bottoncino dietro al collo. E quando le mie dita hanno incontrato la tua pelle mi sono reso conto, in quell’istante , che fare l’amore con te sarebbe stato un disastro per entrambi. Tu, mia cara ragazza, non hai idea di come ti sentiresti a vivere nell’inganno. Sei una creatura onesta, meravigliosa. Anche se ora non lo pensi, è bello essere una persona per bene. E non voglio avere io la responsabilità di fare di te qualcosa di meno.
E io? Nel momento stesso in cui hai alzato gli occhi per guardarmi, ho capito che se lo avessimo fatto io ero finito. Non sarei mai riuscito a metterti da parte come ho fatto con le altre. Non sarei riuscito a fare un cenno amichevole a Laurence, incrociandolo in qualche ristorante. Non mi sarei potuto accontentare di una parte di te. Mi prendevo semplicemente in giro, pensando che così non fosse. E’ per questo che ho riallacciato quello stupido bottoncino dietro al collo. Ed è per questo che non chiudo occhio da due notti, odiandomi per l’unica cosa per bene che abbia mai fatto in vita mia.
Perdonami.
B.

Un amore nato da piccoli dettagli e dettato dall’ironia della sorte. Appassionato e struggente ma anche dimenticato, a causa di un incidente e di una brutta amnesia.

Quando mangi, ti abbandoni interamente all’esperienza di quel momento. Ti ho osservato, la prima volta a cena, sperando che un giorno mi avresti dedicato la stessa concentrazione.
Ti ricordi quella prima cena? Io ero proprio un cretino e tu lo sapevi. E tu eri così affascinante, in tutti i sensi, cara J, anche di fronte al mio comportamento maleducato.
Ero così arrabbiato, quella sera. Probabilmente ero già innamorato di te, ma noi uomini siamo così ottusamente incapaci di vedere quello che ci sta davanti. Era più facile confondere il mio disagio con qualcosa di totalmente diverso.
Quando mi guardavi con quei occhi delinquescenti, infiniti, mi chiedevo che cosa potessi vedere in me. Adesso so che è un modo stupido di vedere l’amore. Tu e io non riusciremmo mai a non amarci, così come la terra non potrebbe smettere di girare intorno al sole.

La storia di un amore vietato, scandaloso per l’epoca, fulcro di amori satelliti. Uno spaccato di un epoca che non esiste più raccontato attraverso le lettere di due amanti e una casella di posta tenuta aperta per oltre quarant’anni.

Martedì sono impegnato. A dirti la verità non è che mi faccia impazzire l’idea di rimetterci insieme…immagino che dirlo chiaramente sia un pochino meno offensivo che tornare a vedersi e poi decidere di non vedersi un’altra volta.
Uomo a donna, email

io + te kiuso
Uomo a donna,SMS

Non voglio farti sentire in colpa, ma mi vergogno moltissimo per quello che è successo tra noi. Non doveva accadere. Per il bene di tutte le persone coinvolte, non credo che dovremmo vederci mai più.
Uomo (sposato) a donna, email

E il confronto con le e-mail e gli sms è ridicolo e niente affatto banale. La tristezza degli attualissimi messaggi telegrafici è l’essenza del’aridità dei sentimenti della società moderna.
Una lettura unica, dalle recensioni più che entusiasmanti:

Un libro favoloso, suggestivo ed emozionante.   Sophie Kinsella

Epico, romantico e assolutamente brillante. Libro dell’anno.    Lisa Jewell

Il racconto bellissimo e raffinato di un amore perduto, di un amore ritrovato e dell’arte di scrivere lettere d’amore.       Sunday Express

Oltre quattrocento pagine narrate magistralmente da un’autrice vincitrice di numerosi best seller internazionali.

8 commenti Aggiungi il tuo

  1. Quando ho iniziato a conoscere mia moglie, che viveva a 500km) i cellulari non esistevano e non c’era internet come la intendiamo ora, ma avevamo comunque modo di scambiarci email e messaggi istantanei.
    A quei tempi eravamo dei privilegiati a poterlo fare.
    Ed usavamo abbondantemente questa via di comunicazione.

    Ma quando bisognava parlare al cuore, usavo carta e penna e scrivevo fogli e fogli e spedivo una lettera vera.

    Il tempo impiegato per scriverla e recapitarla indicava che le risposte non dovevano essere istantanee, ma pensate e sentite.

    Oggi è tutto diverso e più arido.

    L’ultima lettera d’amore (in italiano o inglese che sia) oggi sarebbe solo “e”. magari seguita da una faccina 😦

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    1. annatì ha detto:

      tristemente triste, questi libri mi fanno male; è possibile provare nostalgia per ciò che non si conosce?

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  2. Capita anche a me…
    Non ho mai conosciuto una brasiliana…

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    1. annatì ha detto:

      ho appena letto questo commento e mi voglio sparare un colpo in testa.

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      1. Per così poco ? 🙂
        Cosa ti turba ?

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      2. annatì ha detto:

        tu mi turbi. come si fà ad avere nostalgia di una brasiliana, dov’è finito il tuo spessore…hihihihi!

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      3. Ho un debole per le brasiliane.
        Dopo le torittesi sono le mie preferite !

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